
Le conseguenze estreme del’interruzione del rapporto cittadino-politica, quando l’aver mal operato non comporta l’esclusione dal sistema di governo e di responsabilità, i napoletani che adesso si indignano ma che non cacceranno via le persone che li stanno intossicando di monnezza
Non c'è giustificazione che tenga, la
monnezza di Napoli si fa urlare vergogna da tutto il mondo. Non potremmo dirci, noi italiani, in un paese civile finchè l'ultimo sacco di immondizia non sarà stato tolto dalle strade. Perché è chiaro che una situazione così disastrosa non si crea da un momento all'altro ma ha sempre delle radici, dei disservizi di fondo che
nascono lontano; e allora dove erano gli amministratori quando le discariche chiudevano senza individuare nuovi siti, quando i primi cumuli nauseavano case e vicoli, e dove erano i napoletani? Che questa emergenza avesse potuto verificarsi altrove, non ci credo. E' accaduta in Campania, la patria dell'abusivismo, del tiramo a campà, dello stato che non c'aiuta, del tanto c'arrangiamo, del passo col rosso tanto lo fanno tutti, del casco non me lo metto che mi spettina. Non avete più scuse, amici napoletani, non siete più simpatici, non ci sembrate più una città di furbi, non ci fate più ridere.
Ci fate vergognare. La vergogna di sapere che i consolati americani
sconsigliano per motivi sanitari ai loro connazionali di andare a Napoli. Ma più in generale, la vergogna di essere incapaci di governare, di scegliere i propri rappresentanti e soprattutto la vergogna di non cacciarli quando non si dimostrano all'altezza del bene comune.
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