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martedì 16 settembre 2008

Sentori di economia post-moderna

La crisi economica mondiale orienterà gli investimenti nella direzione sana della produzione di beni e servizi, allontanando fondi dalle speculazioni effettuate con il solo fine di aumentare gli accentramenti finanziari

Il più grande fallimento economico del mondo, il crollo della banca americana Lehman Brothers con la quale sono esposti svariati istituti finanziari, sarebbe il colpo decisivo alla fiducia degli investitori rivolta alle speculazioni finanziarie. Per decenni economisti mediocri di tutto il mondo, ai vertici delle principali istituzioni finanziarie, hanno continuato in un gioco delle tre carte perverso, dove fondi e capitali venivano gestiti col solo fine del lucro immediato e utilizzati per finanziare, principalmente, colossali spostamenti di denaro piuttosto che la produzione di beni o servizi. Ma gli spostamenti di denaro senza l'appoggio di incremento del valore aggiunto creano, attraverso meccanismi di crescita a bolle, accentramento in pochi poli finanziari privileggiati e di contro depauperamento delle risorse disponibili per le medie e piccole realtà, fautrici queste sì in tutto il mondo di posti di lavoro e benessere diffuso.
Questo gioco può durare solo finchè le risorse da cui attingono ricchezze le speculazioni, alla fine della giostra individuate nella spesa al consumo minuto ed edilizio, si sostengono attraverso salari e stipendi. Ma proprio quest'ultimi presentano margini per le famiglie sempre più sottili fino alla retrocessione al di sotto della soglia di povertà di un esercito di risparmiatori comuni.
In un contesto in cui anche una nazione può fallire, come ha dimostrato la vicenda dei Bond Argentini, e in cui non c'è nome o dimensione aziendale che possa dare vere garanzie, l'attenzione mondiale sugli investimenti dovrà spostarsi sulla produzione reale, l'unica forma di investimento che possa creare vera ricchezza.
Il cambiamento mondiale al quale assistiamo dovrà tenere, e ne terrà gioco-forza, conto delle reali esigenze delle persone e non degli interessi di banche e finanziarie. Quest'ultime potranno salvarsi solamente rientrando nel loro ambito di servizio alla produzione, all'industria, all'agricoltura e alla ricerca, loro motivazione storica.

sferoattualità

domenica 7 ottobre 2007

I bamboccioni di Padoa Schioppa

Le infelici affermazioni del Ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa dimostrano quanto lontane siano le persone deputate a governare dalla realtà di tutti i giorni

C'è uno scollamento tra le persone che governano e la realtà del paese, e ormai ne siamo ben consapevoli anche mediaticamente grazie a Grillo, Iene e inchieste sulla cocaina in parlamento o su benefici particolari dei parlamentari. Ci sono campagne come questa rilanciata da FallaGirare.com che si schiera contro la casta politica e propone il C-day. Ma ogni volta che un politico come Paola Schioppa dà fiato a leggerezze del calibro "Fuori i bamboccioni dalle famiglie", si rabbrividisce di fronte alla conferma di quanto assenti, lontani e inconsapevoli sia questa gente dalla realtà quotidiana. E si che è notizia fresca che i poveri in Italia siano, ufficialmente, cresciuti a più di sette milioni, pari a quasi il 13% di tutti gli italiani (come gli abitanti di Emilia-Romagna e Toscana messe insieme). In questo contesto la generazione dei "Bambocioni" sta vivendo per la prima volta una condizione di precarietà sconosciuta dai propri genitori, che a vent'anni potevano facilmente vantare un contratto a tempo indeterminato; questo significa che alla povertà reale si somma quella derivante dal precariato, che comporta di non poter accedere ad un mutuo per comprare la casa, di non poter programmare un futuro in quanto si vive nell'incertezza della retribuzione, dell'affossamento dell'entusiasmo dei giovani che non possono distaccarsi economicamente dai propri genitori. Tali genitori sono per la prima volta nella storia d'Italia più ricchi dei figli, possiedono case che i questi ultimi non potranno ragionevolmente permettersi per il costo al metro quadro raggiunto, posseggono una pensione che la generazione successiva raggiungerà con molte difficoltà e incertezze dovute ai cambiamenti della legge previdenziale. Questi "Bamboccioni" non hanno il coraggio di mettere al mondo altri figli, ai quali non potranno assicure lo stesso aiuto che loro hanno ricevuto dai propri genitori, spezzando quella catena virtuosa che ci ha portato ad essere, in tre o quattro generazioni, da un popolo di contadini a benestanti. Certo i figli del ministro Schioppa tra dottorati al MIT di Boston e master a Londra, bamboccioni non si sentiranno mai.


sferoattualità

mercoledì 12 settembre 2007

Gente maligna, Bush ed i mutui.


C'è chi pensa male, chi vede complotti e speculazioni dappertutto. C'è chi pensa che dietro all'intervento sulla crisi dei mutui americani, portata da Bush su milioni di televisioni in prima serata, ci sia il tentativo di turbare il mercato. Oops, ho sbagliato parole, al posto di "turbativa" avrei dovuto parlare di "turbolenza", come ha detto il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi rivolgendosi al pubblico intervenuto nell'Università di Brescia a proposito della crisi mondiale. Certe persone infatti, arriverebbero a sostenere che la visibilità data all'aumento delle rate dei mutui americani a tassi variabili voleva servire solo a scatenare reazioni tali da frenare una, a loro dire, quasi rovinosa caduta del dollaro. Caduta che poi rovinosa non è, perché ci sarebbe per fortuna l'euro, e la BCE che mantiene tassi di interesse alti (anzi minaccia di alzarli ancora per fermare l'inflazione; ma non ci avevano detto che l'inflazione era solo una sensazione non non confermata dagli studi?) e in questo modo l'euro rimane forte, molto forte sul dollaro. E così, secondo queste menti maliziose, le esportazioni americane reggono a spese degli europei, e la caduta del dollaro, ecco, non è poi così rovinosa. Basta che non si metta anche l'Iran a chiedere di pagare il proprio petrolio in euro anzichè in dollari, che colpo che sarebbe per il bigliettone verde; c'è pure chi dice che la Guerra del Golfo fu fatta anche perchè Saddam voleva farsi pagare in euro dai francesi e dai tedeschi (infatti loro sì che erano contrari alla guerra). Certo, se il dollaro si dovesse confrontare solo con lo yen, o con lo yuan cinese, sarebbe dura perché quei governi hanno risposto alla caduta del dollaro deprezzando anche le loro valute, proteggendo così la loro competitività, ma non così ha agito la BCE. Poco importa se poi i giovani europei, in Italia, in Spagna o altrove, un mutuo proprio non lo possano accendere, con i prezzi delle abitazioni tenuti artificialmente alti per gli investimenti dei fondi immobiliari e la Spada di Damocle dei tassi variabili, caratteristici dei mutui con rate iniziali meno dure, sponsorizzati dai reparti marketing delle banche che ormai non riescono più a vendere i loro costosi prodotti finanziari a tasso fisso. Ma questa strategia non era già andata tanto male negli USA da costringere Bush a parlare dei mutui in prima serata? Bah.

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