Approfondimenti:
Siamo tutti un pò neanderthaliani (Focus.it)
Troll (Inglese, New World Encyclopedia)
sferoscienza
Agguanto in malo modo l’apparecchio e controllo il datario per capire quale fosse stato l’errore. Ed ecco l’errore. Non segnava ancora sabato, e neanche venerdì; ma zebedì. Zebedì ventuno Marzo. Stordito, cerco di capire se si tratti di un sogno o se sia la realtà, ma tutto intorno a me è fin troppo reale; la luce opaca di una giornata piovosa che filtra dalla finestra, il rumore del traffico fuori in strada, il vociare delle persone che vanno al lavoro. Rimango interdetto a lungo, poi il cellulare ricomincia a trillare: sette e cinquanta, i primi venti minuti del mio zebedì mattina sono già passati.
Start me up dei Rolling Stones mi avverte della telefonata in arrivo; rispondo al cellulare e mi apostrofa uno dei miei collaboratori: - Ah bello! Scusa se ti chiamo a quest’ora, ma sono bloccato a Perugia tutta la mattina e non posso essere alla verifica. – Conto quattro secondi di silenzio e interrompo un “pronto mi sent...?”: - Verifica?
- Sì, la verifica per il nuovo impianto, era programmata per oggi, no?
- Che giorno è oggi?
- Ah ma sei sveglio o no ancora? Oggi è zebedì.
- Certo... zebedì.
La doccia non lava via il senso di inquietudine né mi restituisce le quattro ore di sonno mancato, e mi reco in ufficio ancora stordito. Un quarto d’ora di ritardo, e già l’attività frenetica dello zebedì mattina mi coglie impreparato: - Svelto, l’ispettore ti aspetta in sala riunioni! – Mi grida dietro la segretaria. Entro in sala senza neanche togliermi il soprabito e mi riceve l’ispettore, visibilmente urtato. La puzza di sigarette nazionali denuncia il suo vizio.
– Ah eccoci, possiamo cominciare allora. Vorrei procedere all’esame documentale.
Cerco una scusa per non tradire la mia impreparazione all’ispezione in corso.– Che documenti vuole vedere per primi? – Quello mi guarda con finto stupore e mi risponde a labbra strette: - Tutti. A cominciare dalle registrazioni di oggi, zebedì.
Esco dalla sala sconcertato, sperando di trovare qualche lume in agenda: la apro, giovedì.. venerdì.. zebedì. Ispezione di Igiene Aziendale, preparare campioni per fare prelievi nei bagni. Non avevo mai fatto una ispezione del genere, prima di questa mattina. Prima di questo zebedì mattina, a dirla tutta. Alzo lo sguardo e vedo alcuni tamponi già pronti per i prelievi. Il pensiero di andare a pennellare gli spigoli dietro ai cessi mi fa venire un conato di vomito… non posso proprio farlo.
Esco dall’ufficio, e spero di svegliarmi: non può essere altro che un incubo.. ma sì… un incubo dal quale non riesco a svegliarmi. Risalgo in macchina e mi accingo alla manovra, ma la macchina risponde male, sobbalza. Ho bucato. E sta piovendo ancora più forte. Dannato zebedì, se non ci fossi stato tu starei ancora dormendo nel mio sabato mattina. Intralcio il traffico, e si ferma una volante della polizia: - Patente e libretto, per favore. Ma non ha visto? Il bollo scadeva venerdì, ed oggi è zebedì, lo sa?.
- Lo so.
Mi fanno il verbale, intanto sono fradicio perché non ho un ombrello in macchina e con lo sporco delle ruote da cambiare ho una specie di fanghiglia scivolosa nelle mani. Mi pulisco sui pantaloni, li porterò in lavanderia, magari me li fanno in una settimana. Magari prima di zebedì prossimo. Mi squilla il telefono; è l’ufficio, sarà l’ispettore che mi sta cercando… - Pronto?
Alzo gli occhi, faccio solo in tempo a vedere l’autoarticolato che non riesce a frenare mentre mi viene incontro.
Il telefono continua a squillare; ma non è la suoneria del telefono, è il solito trillo della sveglia. Apro gli occhi. Salto giù dal letto e afferro il telefono, controllo la data in preda al panico. Sabato. Sono le dieci e mezza, l’ora giusta per svegliarmi di sabato. Cado a sedere, felice, sulla sponda del letto, e mi accorgo di sudare ancora freddo mentre sorrido per quel frenetico, curioso zebedì mattina.
Intanto arriva un SMS. Leggo: “Ciao, ho saputo di ieri, che fortuna che hai avuto, spero tutto bene. Avevo chiamato in ospedale ma ancora non ti eri svegliato. Io torno zebedì prossimo, ci vediamo, un bacio.”
Assistiamo ogni giorno allo sviluppo di quello che ormai possiamo chiamare la storia dell’era post-moderna, e tutto quello che possiamo vedere per adesso è abbastanza inquietante. Se servisse una data eclatante per la fine della modernità, come la scoperta dell’America ne segna ufficialmente l’inizio, non potrebbe essere altro che l’11 Settembre 2001. La guerra permanente al terrorismo, che non è altro che il conflitto esplicito tra il nostro sistema di vita e quello arabo-musulmano, è combattuta in uno scenario che a livello mondiale si va a definire in nuovi equilibri e relazioni. Senza scomodare Asimov e la Psicostoria di Hari Seldon, non è impossibile proiettare nel medio futuro le tendenze attuali una volta compresi, o per lo meno percepiti, i meccanismi che stanno agendo alla base del sistema complesso e isolato sopra il quale tutti noi camminiamo.
A livello di mera produttività, calcoli ufficiali ci dicono che già nel 2050 i paesi più sviluppati saranno nell’ordine: Cina, Stati Uniti, India. Tale disposizione geopolitica costringerà l’Europa ad una posizione sempre più subordinata alla potenza Americana mentre si prospetta un equilibrio armato tra le due massive potenze asiatiche che si spartiranno l’influenza sull’intero continente.
L’Europa pagherà la politica burocratica che le è stata posta alle fondamenta e che le mina competitività e reattività, generando crisi economiche pesanti che porteranno alla destabilizzazione di alcuni governi, probabilmente quelli in cui la cultura democratica appare più radicata nella storia (Francia, Inghilterra). La concomitanza del verificarsi della perdita di influenza europea dovuta al disallineamento di alcune nazioni insieme al cambiamento culturale nella dirigenza statunitense, che con Barak Obama presidente nel 2009 azzera qualsiasi residuo di dipendenza psicologica dal vecchio continente, determinerà infatti un peso politico sempre più defilato dell’Unione Europea fino a tornare ad essere terra di conquista.
La Russia in questo frangente sarà costretta ad alzare barriere economiche e militari per proteggere la sua produzione, radicalizzando un potere dispotico che perdurerà per una parte importante del secolo.
Israele verrà distrutta da uno dei governi fuori da ogni controllo che avranno avuto accesso alle tecnologie militari nucleari dell’Iran, o dall’Iran stesso, in seguito ad un tentativo occidentale di un attacco preventivo diretto alle postazioni nucleari di quelle nazioni; attacco destinato a non essere efficace a causa della partecipazioni dei soli Stati Uniti affiancati dalle residuali forze europee.
La Terza Guerra Mondiale sarà rapida e disastrosa; le tensioni sommerse dovute ai trattati energetici troppo a favore delle nazioni leader nel Ventesimo Secolo e ormai insostenibili con il petrolio a mille dollari al barile, spingeranno le nazioni una volta chiamate emergenti a rovesciare l’equilibrio geopolitico attraverso l’invasione dell’Europa del Sud, Italia compresa.
Gli Stati Uniti a questo punto non rispetteranno il Patto Atlantico per non compromettere la propria, instabile, economia e si limiteranno a partecipare al tavolo del nuovo trattato, che con tutta probabilità vista la centralità nelle aree interessate verrà redatto a Roma.
Il Nuovo Trattato di Roma sancirà l’aspetto del Vecchio Continente con una costituzione imposta basata non sul sistema bancario ma su quello produttivo, e verrà sperimentato un modello di economia basato sulla autosufficienza energetica ed economica possibile grazie a tecnologie moderne ed ecologiche; questo modello verrà a pesare inizialmente sul potere d’acquisto dei cittadini europei che dovranno far fronte ad una evidente riduzione del loro tenore di vita.
La Chiesa Cattolica così come la conosciamo scomparirà in quanto non verrà data continuità allo Stato Pontificio e non verrà eletto un nuovo Papa alla morte dell’ultimo ormai in esilio, probabilmente in Portogallo data l’alta percentuale di fedeli, dove continuerà ad esistere una struttura clericale senza però nessuna ufficialità riconosciuta.
Ginevra ed il CERN verranno tenuti in un distretto territoriale separato e conoscerà un lungo periodo di commissariamento internazionale al fine di garantire l’accesso alle enormi scoperte scientifiche collegate alle sperimentazioni effettuate con il Large Handron Collider, il gigantesco acceleratore di particelle entrato in funzione all’inizio del secolo e ora, potenziato di alcuni ordini di grandezza, operante a pieno regime.
Alcune di queste scoperte consentiranno tra l’altro lo sviluppo di una tecnologia in grado di creare computer quantistici funzionanti milioni di volte più rapidamente dei supercomputer di inizio secolo. Questo darà l’avvio ad intelligenze artificiali che verranno utilizzate dai governi e dai laboratori di ricerca per sperimentare modelli governativi e tecnologici, risolvendo in pochi decenni i problemi di fabbisogno energetico e di risorse alimentari globali.
A questo punto l’Europa, prima a beneficiare delle ricadute tecnologiche di queste tecnologie, riassumerà una posizione centrale trai pesi mondiali grazie all’esportazione del know-how acquisito a spese del suo tenore di vita.
La disponibilità di risorse attenuerà lo stato di indigenza delle popolazioni sottomesse a regimi dittatoriali o religiosi e favorirà lo sviluppo di una coscienza sociale che dopo alcune violente rivoluzioni porteranno all’instaurarsi di regimi democratici.
Si prospetta un nuovo periodo di pace basato su equilibri rinnovati e su economie sostenibili, che aprirà il sipario sul ventiduesimo secolo.